IL GIURAMENTO DI IPPOCRATE

  • di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute;
  • di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;
  • di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, senza mai abbandonare la cura del malato;
  • di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un’informazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa;
  • di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita;
  • di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze e al rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto;
  • di prestare soccorso nei casi d’urgenza e di mettermi a disposizione dell’Autorità competente, in caso di pubblica calamità;
  • di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato,inteso o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o ufficio;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della professione.

E … niente … sono voluta andare a leggere personalmento il “Giuramento di Ippocrate” di cui avevo
sempre sentito parlare ma che non avevo mai letto.
Bene, visto che proprio ieri sono stata dal mio medico, ho sottolineato alcuni punti che secondo me sono
ormai solo un ricordo.

Ma non è solo questione di questo periodo, sono ormai anni che le cose sono cambiate;
io neanche ricordo l’ultima volta che sono stata visitata dal mio medico, nel vero senso della parola,
auscultata, oservata, ascoltata …

In verità non ci avevo neanche fatto caso, mi ero oramai abituata a telefonare o passare dal mio medico
quasi esclusivamente per chiedere una ricetta o la prescrizione di qualche esame richiesto da specialisti.
Le ultime volte che sono state in ambulatorio per qualche problema, sono stata fatta accomodare su una sedia, mi è stato chiesto cosa mi sentissi e direttamente prescritto qualche farmaco, tempo : 5 minuti.

Ma all’inizio dell’estate, per un mio problema, mi sono rivolta ad una dottoressa omeopatica che mi ha fatto
un sacco di domande, alcune delle quali apparentemente non legate al motivo per cui ero andata lì, ma servivano a fare un quadro più preciso del mio stato di salute, delle mie abitudini quotidiane; ma lo stupore
maggiore è stato quando la dottoressa mi ha osservato gli occhi, le orecchie e la gola, sì mi ha fatto aprire
la bocca, abbassare la lingua e ‘aaaaaaaaaaaaa’, ricordate? quando ti mettevano quel bastoncino abbassalingua per controllare le tonsille? bè io non mi ricordavo più.
Poi mi ha persino chiesto di spogliarmi e mettermi sul lettino! io non avevo neanche un completo coordinato! 😦
mi è venuto in mente quando prima di andare dal medico si indossava il completino buono …

Dove è finita questa meticolosità?

Ora, quando ti prescrivono delle cure devi essere tu a ricordargli eventuali patologie, eppure gliele hai
dette quando ti sei affidata alle loro cure e magari sono anche presenti nel tuo “fascicolo elettronico”.

A gennaio ho avuto il covid, ho chiamato il medico che avevo fino a quel momento e mi sono sentita dire “voi andate a far baldoria a destra e a manca e a noi tocca sistemare i vostri casini”!
mai una chiamata per chiedermi come stavo, nessuna prescrizione, tanto lo sapevano tutti che andava presa la tachipirina … lo dicevano anche alla tv!
ma porca miseria! come si fa a curare tutti alla stessa maniera! senza valutare le condizioni del paziente, le patologie pregresse … assurdo.

Naturalmente appena mi sono ripresa ho cambiato il medico curante …

Ieri sono andata in ambulatorio per far vedere un grosso ematoma che mi sono procurata con una stupida caduta; già in sala di attesa sono esposti avvisi inquetanti, dovuti al periodo che stiamo vivendo :

  • non si può andare in ambulatorio se si ha tosse, raffreddore, stanchezza … vabbè, è il periodo, ma io credo rimarrà sempre così;
  • addiritura un cartello diceva che non è più possibile accedere liberamente agli ambulatori di medicina generale ma è necessario chiamare il medico (che ti risponde poi forse alla decima chiamata) e deve essere lui a decidere se può fare una diagnosi al telefono o se è proprio necessaria una visita.



Ho fatto finta di non aver letto l’ultimo avviso già che ormai ero lì … il medico non mi ha detto niente, non direttamente ma, dopo avermi prescritto una terapia, alla mia domanda “torno a farmi vedere quando ho finito?” mi ha risposto che non ce n’è bisogno, basta che gli invii su whatsapp una foto dell’ematoma per decidere se continuare la terapia o meno.

E da lì il dottore mi ha spiegato che dobbiamo abituarci ad un nuovo sistema, fatto di diagnosi al telefono perchè non possono mica visitare tutti …

Be’ io lo trovo assurdo … e molto preoccupante …

E sono 30 …

Marzo 1991 compongo il numero del telefono di casa del mio fidanzato, girando

la famosa rotella del telefono fisso, che poi non si chiamava telefono fisso ma semplicemente

telefono, quello c’era …

Mi risponde e così a brucia pelo gli dico “sono incinta” e lui risponde, testuali parole “cazzo allora
dobbiamo sposarci!”

E siamo ancora qui … con una figlia ormai grande (30 anni a novembre) a sopportarci e supportarci a vicenda 🙂


Gina la chiocciolina

L’inverno passato ad un certo punto, verso fine novembre, mi accorgo che la mia orchidea ha
un bel foro tondo in una foglia … guardo bene e trovo una minuscola chiocciolina!
e lì scatta la curiosità, non riesco a capire come ci sia arrivata visto che l’orchidea è sempre
in casa, a parte durante le vacanze di agosto durante le quali la portiamo in montagna con noi
e sta anche fuori al riparo di un olmo … che sia una chiocciola trentina? mah
e la preoccupazione, cosa ne faccio ora? lasciarla nell’orchidea ho paura che poi ad un
certo punto se ne vada in giro per l’ufficio rischiando di venir calpestata, liberarla ho paura
perchè è veramente piccina e non vedo altre chiocciole in giro, probabilmente le altre
si sono preparate per il letargo;
allora decido di tenerla per tutto l’inverno, mi iscrivo ad un forum di gasteropodi e grazie
alle loro indicazioni allestisco un terrario e cerco di fare tutto quello che serve, di fornirle
cibo adeguato, un bell’osso di seppia per il calcio e umidifico il terreno più volte al
giorno.

questa è Gina quando l’ho scoperta

ora che sono passati diversi mesi la piccola è cresciuta (ringrazio ancora per le indicazioni ricevute) ed è diventata così

Adesso è tempo di ridarle la libertà e ho scelto di farlo il 25 Aprile 🙂

però non ho ancora trovato il luogo adatto; in giardino da me ho troppa paura perchè una volta mi
è capitato di schiacciarne accidentalmente una e mi è dispiaciuto moltissimo, inoltre se andasse a finire dal vicino ho paura che lui faccia uso di antiparassitari … no nel mio giardino è escluso

sto valutando alcuni luoghi ma sono preoccupata perchè non vorrei sbagliare e inserirla in un posto
non abbastanza umido …
pensavo che sarebbe stato più facile, ora che la data si avvicina sono in crisi …


Così non va bene

Siamo allo stremo, è ormai più di un anno che viviamo un tira e molla che ora è diventato a colori;
vai a letto giallo e ti alzi arancione, ma il week end rosso …
è estenuante, per tutti;
guardi i tg o leggi le notizie e senti parlare solo di numeri, numeri di contagiati, numeri di morti,
numeri di vaccinati;

e profezie di chi sa che a metà giugno, no metà luglio forse fine settembre saremo salvi …

per non parlare dei vaccini, vi sembra normale che un comune mortale debba, voglia sapere di che
marca è un vaccino? ma avete mai chiesto la marca dei vaccini che avete fatto ai vostri figli? o dell’antitetanica
che magari vi hanno fatto al pronto soccorso?
è come quando al bar sentivi la gente parlare di spread …

non dovremmo preoccuparci di queste cose, non come tema unico delle nostre giornate;

non voglio dire che si debba restare nell’ignoranza, anzi! credo solo che ci siano persone preposte a preoccuparsi di queste cose, proprio per lasciare che noi ci occupiamo di altre …
certo è che ci si deve fidare …

già, fidare, oramai non si sa più di chi fidarsi, luminari che affermano una cosa e altri luminari con altrettanti titoli
che affermano l’esatto contrario, vatti a fidare!

e in tutto questo noi sguazziamo, anzi, anneghiamo, perdendo di vista le cose importanti, la nostra vita, la nostra serenità, puntando il dito contro quelli ‘più fortunati’;
mi ricordo quando la gente si lamentava perchè ‘quelli coi cani possono uscire e i bambini no’ … però ora che all’aperto c’è più libertà per tutti, non vedo poi così tanta gente correre, camminare o in bici quando piove
forte ed è tutto fango … ma noi coi cani ci siamo …anche se non stiamo bene, i cani fuori li portiamo …

ma quello che ancor più mi intristisce sono i post sui social del tipo ‘ecco, aprono i toelettatori ma noi no, saranno più importanti’, e via odio verso quella categoria …

dobbiamo renderci conto che siamo tutti sulla stessa barca, anche i toelettatori hanno famiglia
e vivono del loro lavoro, se c’è da lottare per ‘aprire’ bisogna farlo tutti insieme e smetterla di odiarci.

SILENZIO

Mesi di silenzio …
eppure hanno sempre detto che sia più facile scrivere nei momenti di crisi …
si vede che non per tutti è così, forse sarebbe meglio, potrebbe aiutare, ma per me non è così
affatto.
Però … lo so non si inizia una frase con “però”, ma visto che qui non c’è la proff di Italiano con
la sua minacciosa penna rossa …
Però, dicevo, se ora sto scrivendo vuol dire che il periodo buoio è passato … ebbene sì, e non ne parlerò neppure;
voglio invece scrivere di come ad un certo punto le cose abbiano iniziato a sistemarsi, una dopo l’altra pur in una
situazione generale, quella esterna, ancora così drammatica e incerta;
la mia mamma sta sempre meglio, in una vera e propria rinascita, i problemi fisici personali che mi avevano abbattuto il
morale, pur senza essere cose gravi ma fastidiosi e uno dopo l’altro, sono passati … cosa desiderare di più?

del mio periodo buio dirò solo che, in un momento di particolare sconforto ho speso quasi 50,00 euro per un bruciatore di
incenso ZEN (a dir la verità non sono pentita, mi piace) ma, soprattutto, che per giorni ho tentato di far resuscitare
una pianta morta 😉

bè rieccomi

ANNO BISESTO ANNO FUNESTO

Lo dicevano già gli antichi Romani gli stessi che introdussero un giorno in più ogni 4 anni per evitare uno slittamento delle stagioni;
si perchè un anno solare non è lungo 365 giorni precisi, ma avanzerebbero sempre delle ore che, a lungo andare,
si accumulerebbero facendo slittare appunto le stagioni; Giulio Cesare lo aggiunse all’ultimo mese dell’anno che ai tempi era febbraio.

Quest’anno il detto si addice perfettamente alla situazione mondiale ma molti altri avvenimenti drammatici avvennero in anni bisestili :
lo sapete quando affondò il Titanic? esatto, nel 1912, anno bisestile …
e quando furono uccisi Martin Luter King e Robert Kennedy? nel 1968

naturalmente disgrazie ancora peggiori accaddero in anni non bisestili ma, questo 2020 ha sicuramente tutti i requisiti.

Quest’anno poi per quel che mi riguarda è stato un bel pò ‘funesto’ anche a livello personale; certo ci sono state un sacco di famiglie colpite ancor più della mia dalla sfiga ma anche noi abbiamo avuto i nostri problemi, tra qualche problema fisico mio personale e altri problemi con mia madre;
ma quel che più mi fa odiare questo preciso anno ventiventi, è sicuramente il Covid; certo è un sentimento condiviso da milioni di persone;

ma io sto giro l’ho preso molto male; la prima ondata è stata sicuramente più drammatica, per il numero di morti e ammalati gravi,
per i problemi degli ospedali, la sensazione di impotenza di fronte a questo male.
Siamo stati chiusi in casa ad ascoltare dei numeri, tutti i giorni dei numeri, sempre sperando che diminuissero …
la primavera l’abbiamo passata così, mentre fuori c’erano giornate meravigliose di sole, neppure il giorno di Pasqua ha piovuto.
poi l’estate ci aveva dato la speranza, almeno a me aveva dato la speranza di aver vinto, con danni incredibili all’economia, ma vedevo come si dice la ‘luce’, credevo in una ripartenza del nostro paese che aveva dimostrato di essere unito …

ma ora ci siamo di nuovo, e nonostante non siamo ai livelli della primavera, e sperando di non raggiungerli, ora ho proprio perso la speranza; l’ho presa malissimo perchè penso all’inverno che passeremo, alla prossima primavera, e non vedo la ‘luce’.

Arrabbiata!

Arrabbiata e delusa …
ma è così che funziona? nell’invecchiare si diventa cattivi e crudeli?
sono stata cresciuta nel rispetto degli animli, soprattutto da mia madre che mi ha
sempre fatto apprezzare le bellezze della natura; mi ha insegnato ad osservare anche
gli animali più piccoli, dall’ape che si tuffa in un fiore al passerotto che chiede il cibo alla
sua mamma, l’innocua bisciolina che prende il sole …
ma questa mattina mi ha volutamente raccontato di una vespetta, quelle nere con le zampine lunghe, che era entrata in casa sua; l’anno scorso lo stesso insetto aveva persino costruito alcuni ‘nidi’ e l’abbiamo seguita senza disturbarla in tutta l’opera di costruzione del nido e successivamente atteso che le nuove creturine uscissero …
ma questa mattina mi ha raccontato che ha fatto di tutto per farla uscire e poi, visto che ad un certo
punto la vespetta è caduta in terra, l’ha schacciata!!!
crudele e cattiva due volte! la prima per il gesto inutilmente crudele e la seconda per avermelo raccontato sapendo come sono! io che persino le mosche le catturo e le butto fuori dalla finestra, io che tiro via le ragnatele solo se non cè più il ragnetto … io che sono così perchè lei mi ha educata in un certo modo … ma dove è finita la mia mamma? chi se l’è presa?!!!

La sera …

La sera mi piace uscire in cortile, sedermi su una sedia o in terra
ammirare le mie piante fiorite, ascoltare il cinguettio degli uccellini
che si apprestono ad andare a dormire o il garrire delle rondini che consumano
l’ultimo pasto della giornata
ascolto il mio respiro e provo a scacciare la tensione della giornata
e, proprio in quel momento, arrivano anche i miei cani che si sdraiano sul pratino rilassati
e le mie gatte che rincorrono svogliate qualche insetto
magari ho appena sentito mia figlia che sta bene …
a quel punto … sento che è tutto perfetto, non mi manca niente.