Polli e galline cadono dal tir diretto al macello: salvati. E per 12 di loro inizia una nuova vita

Alcune settimane fa gli animali sono stati notati da una persona su una strada in provincia di Arezzo. Il racconto di Sara che ha partecipato al salvataggio: «Non tutti ce l’hanno fatta, erano già malati e feriti prima di cadere dal camion. Ma per alcuni inizierà finalmente una vita libera»

di Beatrice Montini

Polli e galline cadono dal tir diretto al macello: salvati. E per 12 di loro inizia una nuova vita

Camillo, Gelindo, Aldo, Renée e Manuela sono tre polletti e due galline che adesso vivono in un posto che può davvero essere considerato il paradiso degli animali, Ippoasi, un rifugio nel cuore dela Parco di San Rossore, in Toscana. La loro vita è cambiata per sempre una mattina di qualche settimana fa quando sono caduti dal camion che li stava trasportando al macello. Alla guida di una delle tante auto che sfrecciano sulla strada – siamo in provincia di Arezzo – c’è Benedetta che, come ogni mattina, sta andando in ufficio. Vede galli e galline sull’asfalto. Si ferma e fa la telefonata che avvia il soccorso di questi animali. «Io e Sara ci siamo attivate subito per un sentimento di solidarietà verso questi animali, feriti e sofferenti, che non solo avevano diritto a essere soccorsi ma che quella mattina hanno anche avuto l’unica occasione di scampare a una morte violenta in un mattatoio – ci racconta Cristina, che, insieme a un’amica, Sara, ha partecipato al salvataggio – Quel volo dal camion poteva cambiare il loro destino. Dovevamo fare qualcosa».

Le due attiviste antispeciste per i diritti animali si precipitano sul posto e iniziano il recupero di galline e polletti. «Quando siamo arrivate sembravano quasi tutti morti – spiega ancora Cristina – molti erano sanguinanti e con la testa ricurva, solo il primo e l’ultimo della fila erano sulle zampe. Li abbiamo caricati nei portabagagli delle nostre auto mentre un altro volontario, Francesco, contattava i veterinari e la Rete dei Santuari di animali liberi in Italia per i consigli del caso». Intanto, da Arezzo, scatta l’assistenza della veterinaria Gessica Senzamici che inizia a curare le ferite e che poi si occuperà dei volatili anche nei giorni successivi. Dei 14 individui volati dal camion non tutti sopravvivono. «Uno è stato investito ed è morto sulla strada e un altro è morto poche ore dopo il nostro soccorso sul prato della casa di Sara, dove quel giorno tutti hanno visto l’erba per la prima volta nella loro vita e hanno sentito il calore del sole». Polli e galline dopo il salvataggio Polli e galline dopo il salvataggio

Polli e galline erano diretti al macello, la loro vita era stata progettata solo per durare pochi mesi. «Erano di fatto in condizioni disperate ancora prima della caduta dal camion – sottolinea Sara – in quanto polli del tipo “Broiler” fatti nascere per la carne, fatti ingrassare smisuratamente e cresciuti così velocemente in sole 4-5 settimane che nessuno di loro riusciva a reggersi sulle zampe, fragili, gonfie e deformi a causa del peso esagerato del proprio corpo. Molti avevano già da prima le ali rotte». La veterinaria consiglia di tenerli per qualche giorno al caldo e per questo temporaneamente vengono portati a casa di una’altra attivista, Bruna, in attesa del loro trasferimento a Ippoasi e in altri due «posti di accoglienza». «Non pensavamo che sarebbero sopravvissuti tutti: la prima sera nessuno di loro ha mangiato e bevuto e nessuno ha alzato la testa o si è retto sulle zampe, ma già il giorno dopo alcuni hanno reagito e hanno cominciato a mangiare e pigolare – continua l’attivista – e nei giorni successivi molti li abbiamo visti sulle zampe che provavano a fare qualche passo, sempre incerto. Spesso li abbiamo visti cadere. È stata un’emozione forte, dopo quasi una settimana, vederne uno appollaiarsi sulla scatola dove lo avevamo ricoverato e altri provar ad aprire e sventolare le ali».

Fonte : https://www.corriere.it/animali/20_gennaio_30/polli-galline-cadono-tir-diretto-macello-salvati-12-loro-inizia-nuova-vita-a5f6c896-4352-11ea-bdc8-faf1f56f19b7.shtml

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